I formati della pellicola cinematografica più conosciuti sono: per il cinema professionale il 35 e il 16 mm, quest’ultimo usato per molti anni da grandi registi e per le produzioni televisive; per il cinema amatoriale 9,5, 16, 8 e Super 8 mm.
Questi ultimi, chiamati formati a passo ridotto, furono introdotti per diversi motivi, tra cui la riduzione dei costi di produzione e la diffusione del cinema attraverso l’uso dei proiettori portatili nel contesto della proiezione domestica privata e altresì per l’uso nelle scuole, parrocchie, centri sociali e piccole comunità.
L’evoluzione di questi formati ha poi contribuito non solo a rendere il cinema più accessibile ai cineasti amatoriali e indipendenti, ma ha anche favorito la diffusione della cultura cinematografica, permettendo a molti di fare film in modo più semplice e a costi contenuti.


Presentiamo di seguito una cronologia dei formati a passo ridotto creati dal 1899 al 1965, di cui la maggior parte sono sconosciuti o dimenticati, tratta da “Il formato ridotto” a cura di Giuseppe Valperga, edito dal Museo Nazionale del Cinema di Torino nel 1983.